Gender gap sul luogo di lavoro: quanto manca per colmarlo e perché è importante farlo

È ancora necessario, nel 2025, parlare della disuguaglianza di genere sul luogo di lavoro?

L’ultimo Global Gender Gap Report, pubblicato dal World Economic Forum nel 2024, dedica molta attenzione al tema rivelando che, ad oggi, nessuno stato del mondo ha ancora raggiunto la piena parità tra uomini e donne. Secondo il documento, ci vorranno altri 134 anni per arrivare a questo traguardo. 

Quindi sì, parlare della disuguaglianza di genere sul luogo di lavoro è necessario. Tuttavia, nonostante i dati allarmanti, lo stesso report sottolinea che la parità nella partecipazione alla forza lavoro a livello globale continua a migliorare, auspicando quindi un percorso che, seppur molto lento, procede nella direzione giusta. 

A che punto siamo nel lungo tragitto dell’uguaglianza sul luogo di lavoro?

Nel 2024, la rappresentanza femminile tra la forza lavoro globale è rimasta al di sotto di quella maschile, costituendo circa il 42%. Inoltre, si assiste a una riduzione significativa di questo numero quando si parla di posizioni di leadership di alto livello: solo il 31,7% di questi ruoli è ricoperto da donne.

La situazione descritta rispecchia quella dell’UE: i dati di Eurostat evidenziano che, al 2023, la rappresentanza femminile sul luogo di lavoro corrispondeva a quasi la metà di tutti gli occupati nell’UE (46,4%), restando sempre sottorappresentata tra i dirigenti (34,8%).

A questo, si aggiunge il fatto che le donne sono tuttora ostacolate già all’inizio del loro percorso professionale. La loro probabilità di assunzione in ruoli entry-level rimane più bassa rispetto a quelle degli uomini, rendendole così sottorappresentate fin dall’inizio. E anche una volta assunte, esse trovano troppo spesso ulteriori barriere, come quelle salariali: secondo i dati riportati da UN Women, le donne nel mondo guadagnano in media il 20% in meno rispetto agli uomini.

Perché la parità di genere è importante, non solo (e soprattutto) a livello etico, ma anche a livello produttivo? 

Innanzitutto, il concetto di pari opportunità sul lavoro (non solo dal punto di vista del genere) si rifà a un più ampio concetto etico e morale che la società di oggi dovrebbe idealmente rispecchiare: la libertà di lavorare, di scegliere il proprio mestiere, e di farlo in condizioni di dignità, sicurezze e uguaglianza, è parte integrante del benessere umano

“Garantire alle donne l’accesso al diritto al lavoro è un obiettivo già di per sé importante”.

Organizzazione Internazionale del Lavoro

In più, la ricerca parla di una correlazione tra l’uguaglianza di genere e il successo aziendale-organizzativo, rivelando che le organizzazioni che rientrano nella top 25% per diversità di genere hanno il 27% di probabilità in più di superare la media nazionale del proprio settore in termini di produttività. Nonostante la correlazione non equivalga alla causalità, gli studi affermano che la coerenza dei dati raccolti nell’ultimo decennio indica che il legame tra rispetto della diversità e performance aziendale non è casuale. 

I motivi possono essere molteplici e variare a seconda del contesto specifico. Uno di questi è legato al tema del benessere umano accennato all’inizio del paragrafo: le organizzazioni che adottano politiche inclusive registrano una maggiore soddisfazione del personale e, quindi, un evidente miglioramento delle prestazioni. 


Nonostante i 134 anni che ci separano dall’auspicabile traguardo di uguaglianza, lenti – ma significativi progressi – ci sono, e danno speranza.

Grazie all’aumento della consapevolezza e della sensibilità sul tema, soprattutto da parte delle giovani generazioni, sempre più realtà lavorative sono attente alle politiche di pari opportunità. Tra queste c’è anche ALDA+, il cui impegno è stato riconosciuto con la prestigiosa certificazione UNI/PdR 125:2022 per le misure adottate a garanzia dell’uguaglianza di genere nel contesto lavorativo.

Parlare, anzi, gridare per ottenere la parità di genere sul luogo di lavoro è essenziale, oggi più che mai. Uguaglianza non vuol dire solo vantaggi economici e produttivi. Significa innanzitutto dignità umana, un valore universale per costruire, giorno dopo giorno, un mondo più equo e giusto.